giovedì 22 marzo 2012

Affrontando Il Professore

Un bel giorno tanti anni fa mia madre mi ha portato al cinema a vedere "L'indiano John". Ero emozionato, mi piaceva il western, mi piacevano gli indiani, doveva essere per forza un bel film.
Poi però ci sono rimasto male quando mi ha spiegato all'entrata nella sala che non ci sarebbe stato nessun indiano, ma un archeologo con la frusta (?) di nome Indiana Jones.


Ovviamente, due ore dopo me ne sbattevo altamente degli indiani e volevo anch'io studiare l'archeologia per poi fare tutto quello che, ammettiamolo, secondo noi tutti d'improvviso era diventato il miglior mestiere mai, amen.
Per quanto riguarda i fumetti, dove vivevo io quelli di Indiana Jones non c'erano e continuavo ancora per un po' a preferire Zagor, ma dopo aver letto per la prima volta un numero di Martin Mystere, "Magia Africana", il BVZM ha elegantemente scavalcato tutto il resto diventando il mio numero uno assoluto del momento. E, nell'ambito bonellide/bonelliano, continua ad esserlo. Cioé, è meno figo e sicuramente meno acrobatico di Indiana Jones, ma proprio per questo, perché ha quell'improbabile elemento della quotidianità nei suoi ragionamenti e modi di essere, spakka i didietro (quello di Indy incluso) alla grande.

E quindi, prima o poi ci stava provare ad affrontarlo. 

tavola ambientazioni, matita & china

tavola personaggi, matita & china 

tavola azione, matita & china 

presentazione personaggio  

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lunedì 19 marzo 2012

50 anni di solitudine

Il mio debutto cartaceo, "50 anni di solitudine", è nato un po' a caso, tramite un amico di lunga data, Predrag Pedja Ikonic, con il quale frequentavo vari forum del fumetto ex-yugoslavi. Nel frattempo Pedja ha messo in piedi una rivista di fumetto, "Parabellum", e mi ha proposto di fare una storia breve dandomi carta bianca sia sull'argomento che sulla resa grafica. E qua inizia il divertimento: dopo aver gioito per l'opportunità di "lavorare finalmente come dico io", mi sono reso conto di non saper cosa farne di tutta questa libertà creativa, particolarmente per quanto riguardava la sceneggiatura. E così, dopo aver giocato un po' con l'idea di fare una storia d'amore tra Yuri Gagarin e l'Universo, ho lanciato un SOS a Fabio Corrirossi, uno giovane sceneggiatore di grande talento. Lui ha dato uno scheletro alla storia e ha aggiunto la componente chiave, ovvero la gelosia dell'amante tradita, l'Universo, ormai abbandonata da Gagarin che mai più tornò nello spazio. Tutto sommato, robe vaneggione, ma ci siamo divertiti non poco nel farle. La copertina è di Branislav Perkovic. 


   




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domenica 18 marzo 2012

ll brodo primordiale

Qualche immagine per abbozzare la confusione, una specie di brodo primordiale che avevo nella testa due anni fa, una volta fuori dalla Scuola Comics a Roma. Sapevo con la certezza più assoluta immaginabile cosa e come *non* volevo disegnare, ma in compenso non avevo nessuna idea precisa di cosa avrei *veramente* voluto mettere su quei fogli bianchi che sarebbero dovuti diventare a breve il mio portfolio per le fiere e gli incontri con gli editor.

Insomma, "con il termine confusione (o confusione mentale o stato confusionale) si intende un particolare stato psicologico in cui il soggetto non riesce ad interpretare (ovvero organizzare in percezioni coerenti) le sensazioni, le quali producono impulsi contraddittori, anche solo per avvertita urgenza di reazione." (Wiki) 

Di conseguenza ho provato tante vie senza mai riconoscermi del tutto nei risultati finali. Immagino che, per forza delle cose, questo perdersi e ritrovarsi soltanto per riperdersi ancora in qualche modo sarà stato utile per me, sono sicuro che come minimo su qualche Bacio Perugina particolarmente ispirato ci sarà scritto qualcosa di simile... voi in tanto fatevi 4 risate:


      

"Digital Jungle", che per me rimarrà per sempre "Sartre" (titolo iniziale work in progress) era un progetto per il mercato americano concepito da me e Anna Federica Toro, con non poca partecipazione di Fabio Ramacci. L'idea base era trasportare le solite vicende dello sfigato investigatore privato nell'ambito di Internet in una specie di cyber-giallo. Infine siamo arrivati a un passo dalla pubblicazione con una casa editrice americana di statura media, ma abbastanza cinematograficamente il board decisionale si è trovato diviso tra chi ci vedeva il potenziale e chi no, e in fine, votando, hanno vinto i cattivi. La vita è difficile, disse Buddha. O almeno così sostiene il mio padre. 


  

Un progetto tendenzialmente indirizzato verso la Francia, e talmente gonfio di simbolismi e metafore che ci sarebbe voluto un autore con molta più esperienza per gestirlo e nemmeno allora avrebbe avuto la vita facile. Però, ai tempi, mi sono divertito molto a farlo. Almeno fino alla pagina 5 dove iniziavano i veri casini narrativi... 


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